di Federico Cioni
A quelli che condividono l'amore per la fotografia con la passione della lettura, consiglio il romanzo "Doppia negazione" di Ivan Vladislavic, talentuoso scrittore sudafricano.
Due sono gli indizi che ci spingono a pensare che questo libro sia a forte "vocazione fotografica". Il primo è che il volume è pubblicato dalla casa editrice "Contrasto" che vanta eccellenti titoli in campo fotografico e nell'ambito delle scienze visive. Il secondo indizio è che il testo è accompagnato dalle foto di Johannesburg di David Goldblatt, premiato fotografo sudafricano.
Non confondiamo però "Doppia negazione" con un volume illustrato. La fotografia non è a corredo, ma è l'ossatura del romanzo. Scorrere la trama può aiutare a cogliere i messaggi dell'autore. Una doppia negazione, in termini logici, è una frase che smentisce se stessa nell'atto di smentire . E' una affermazione che non aggiunge nulla al contesto informativo. E' la metafora del protagonista, in perenne contrasto con se stesso e con l'ambiente circostante.
Il romanzo si apre presentandoci un ventenne sudafricano bianco, impregnato di ideologia marxista, in un Sudafrica ancora sotto il regime dell'apartheid. Se dal punto di vista intellettuale aspira ad una società più equa, dal punto di vista emotivo non è capace di seguire i propri amici in una strada di radicale opposizione allo status quo.
Il padre del giovane, preoccupato per la sua cupa apatia, lo spinge a trascorrere una giornata in compagnia di un famoso fotografo sudafricano, amico di famiglia.
A parte un paio di scatti fortunati, la giornata trascorre tranquilla ed un po' banale. Un giovane cupo, un anziano fotografo taciturno tutto intento a studiare la luce e un logorroico giornalista inglese si fanno reciprocamente solitudine.
Il libro, subito dopo, fa un salto di 10 anni quando il nostro giovane rientra in Sudafrica dall'Inghilterra dove si era rifugiato per sfuggire al servizio militare. Nel frattempo si è dedicato all'attività di mediocre fotografo per una piccola agenzia pubblicitaria. Rientra in un paese che è uscito dall'apartheid ed è in preda alle febbri da crescita, alla ricerca di un nuovo equilibrio. Il padre è morto lasciando una scia di ricordi, gli amici di un tempo si sono riconvertiti nel settore del sociale. Solo Lui, l'anziano fotografo, continua la sua personale ricerca della luce, apparentemente estraneo e indifferente a quello che gli succede attorno ed alla fama che gli sta piovendo addosso.
Un nuovo salto nel tempo ci presenta il nostro protagonista, oramai adulto e affermato fotografo pubblicitario. Il paese ha scavalcato la fase post apartheid per adagiarsi in un comodo regime consumistico. Gli amici rivoluzionari di allora, dismessi gli ideali egualitari, si sono imborghesiti e votati decisamente agli affari. Solo Lui, il fotografo di allora, sembra sempre uguale a se stesso.
E' questo il primo messaggio del libro. La realtà, complessa e confusa, si evolve e si trasforma all'insegna dell'incoerenza. La fotografia, con la sua capacità di congelare l'istante, svela le contraddizioni degli accadimenti.
Il secondo messaggio, più sfumato, è una ricerca sull'empatia, sulla capacità delle persone di comunicare a livello emotivo.
L'unico personaggio del libro in grado di stabilire una relazione con gli altri è il taciturno fotografo. Sembra che la sua macchina non catturi solo la luce, ma anche le emozioni del soggetto fotografato e dello stesso autore. La foto non è solo immagine, ma un misterioso ponte tra persone.
Non a caso, alla figura del fotografo, è metaforicamente contrapposta quella di una superficiale giornalista che va in giro con una videocamera in mano. Lo strumento meccanico registra le emozioni che sfuggono alla sensibilità di chi la maneggia. Non c'è preparazione, non c'è tempo di scatto, solo il fluire di immagini che scorrono via senza che un legame si sia creato tra soggetto e operatore.
Il libro rappresenta anche un'interessante testimonianza del Sudafrica e della sua storia recente vista con un'angolazione molto intima.
Dal punto di vista commerciale, il libro è disponibile in due versioni. Quella economica, un'edizione tascabile, e quella più prestigiosa rappresentata un cofanetto con due volumi, uno dedicato al romanzo, l'altro alle foto. La differenza di prezzo è rilevante (€ 80 contro 19) ma ampliamente giustificata dalla qualità dell'opera.
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