Oleotipia passo dopo passo

di Roberto Lavini

Il video che segue, è stato registrato nel mese di Dicembre dell'anno 2011, presso lo studio fotografico Camera Chiara di Arezzo. Il filmato mostra tutte le fasi del processo di stampa dell'Oleotipia, che fu molto in voga presso gli artisti fotografi, nell'ultimo decennio del IXX secolo. G.E.H. Rawlins, inventore del procedimento all'olio annunciò il suo metodo in un lungo articolo nella rivista inglese "The Amateur Photographer" del 18 ottobre 1904. La  tecnica si basava sulla repulsione  naturale fra l'acqua e sostanze grasse ed oleose, nel caso specifico fra la gelatina rigonfiata in acqua e l'inchiostro da stampa. Rawlins usava bicromato di potassio per sensibilizzare la carta già ricoperta con gelatina. Dopo che era asciutta, stampava la carta a contatto e la metteva a bagno in acqua.

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Gli obiettivi radioattivi, Torio Lantanio & co

di Rossano Faltoni

Parliamo, data l'attualità, di obiettivi radioattivi. Proprio cosi, a volte inconsciamente ci potrebbe capitare tra le mani un vero e proprio emettitore di radiazioni, specialmente se siamo appassionati collezionisti di vetri d'epoca. Vediamo di essere più chiari su cosa sono queste "hot lenses".
Le origini dell'emissione sono essenzialmente due: la contaminazione per permanenza in ambiente radioattivo e l'impiego di isotopi attivi nel processo di fabbricazione , il primo caso è quantomeno sporadico, ed è piuttosto raro che possa capitarvi fra le mani un'ottica d'occasione precedentemente contaminata, a meno che non capiti di prelevare qualche lente da veicoli che hanno operato in zone di guerra.

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