Professione fotografo - di John Ingledew

di Federico Cioni

Professione fotografoIl titolo è intrigante e l'intento sincero: condurre per mano il lettore dalle origini al professionismo.
Il progetto sembra un po' troppo ambizioso per essere contenuto nelle 256 pagine del libro. Il trucco c'è, ma non c'è inganno.


L'autore, John Ingledew, è professore di fotografia in un'accademia d'arte in Inghilterra ed il libro si rivolge idealmente ad uno studente di arti visive che si avvicina alla fotografia come mezzo espressivo.
Riprova ne è la preponderanza dello spazio riservato alla fotografia artistica a discapito di altri generi (tipo reportage) trattati in maniera più sommaria e con meno trasporto emotivo.
Anche l'attenzione dedicata alla fotografia analogica o ai fenomeni tipo "Lomo" può apparire sproporzionata al fotografo tradizionale. Quest'ultimo, invece, inorridirà di fronte alla semplicità delle spiegazioni tecniche: diaframma, tempi, sensibilità formato "Baci Perugina".
Poco spazio anche per fotogiornalismo e reportage.
Messo in mano ad uno studente di Accademia, il volume acquisisce un suo senso. Un giovane, con un solido bagaglio culturale alle spalle, vi trova sicuramente spunti interessanti per conoscere lo strumento fotografia come mezzo espressivo. La fotografia come mezzo e non come fine.
Ciò premesso, credo che anche fotografi molto più ortodossi, quali il sottoscritto, possano trarre giovamento dalla lettura del libro. L'autore è un narratore eccellente e lontano anni luce dall'alterigia intellettualoide di molti artisti compatrioti
Il libro è una miniera di spunti, suggerimenti e provocazioni. Non richiede nessun background particolare e, pagina dopo pagina, ci accorgiamo di aver assimilato un bel po' di concetti affatto banali.

Quella che ho acquistato è la prima versione del libro. Arriverà a breve, se non è già disponibile in libreria in questi giorni, una versione aggiornata e rinforzata per quanto riguarda le nuove tecniche digitali.